Il cippo, così come si presenta oggi
Il cippo si trova a pochi metri
da uno dei sentieri che portano alla Torretta
del Roccolo ed è indicato sulla mia mappa
come “Cippo Altieri” e documentato in un
mio video.
Un cippo che, per lungo tempo,
ha rappresentato un grosso grattacapo, visto che ho cercato a lungo di
capire chi potesse averlo posto e quando, non trovando però praticamente alcuna
informazione, fino a quando, grazie alla preziosa imbeccata di Matteo, un amico
della villa e che ringrazio di cuore, sono potuto finalmente giungere a quella
che, spero e credo, sia la conclusione giusta.
Il punto di partenza è stato
proprio la stella incisa su uno dei lati del cippo, stella evidenziata in
giallo nella seconda immagine, che grazie al prezioso suggerimento dell’amico è
risultata essere un chiaro riferimento alla Famiglia Altieri, famiglia
principesca romana che ebbe anche Papa Clemente X tra i suoi membri.
La stella presente su uno dei lati
del cippo, evidenziata in giallo
Lo stemma della famiglia,
infatti, contiene tra gli altri simboli anche sei stelle a otto punte, spesso
presenti in forme che, nel loro complesso, sono leggermente differenti, ma
tutte accumunate dallo stesso numero di stelle.
Un collage di alcuni stemmi della
Famiglia Altieri
Un’ulteriore conferma è stata
possibile grazie a un’interessante pubblicazione
di Michele Benucci e Giuseppe Romagnoli sui cantieri che la Famiglia
Altieri avviò nella zona di Monterano
e dove, tra le altre cose, si menziona l’apposizione di un cippo che, nella
forma e nei simboli, ricorda molto quello di Villa Ada.
Il cippo Altieri nella zona di
Monterano
Trovato un primo indizio e le prime
conferme in merito, non restava che cercarne di ulteriori e, in particolare,
qualcosa che legasse il nome Altieri alla zona di Villa Ada dove è collocato il
cippo, conferma che ho potuto avere dalla pianta del Catasto
Gregoriano del 1816.
Sovrapposizione della pianta del
Catasto Gregoriano e un’immagine di Google Earth
Il brogliardo associato al
catasto riporta che la proprietà della zona dove si trova il cippo era di Paluzzo
Altieri, Principe di Oriolo Romano, anche se la lettura non è agevole,
considerando lo stile della scrittura dell’epoca.
Estratto dal brogliardo del Catasto
Gregoriano, relativo alla proprietà Altieri
Sull’altro lato del cippo,
invece, sono riscontrabili le lettere G e B, che ho evidenziato nell’immagine
che segue.
Le lettere presenti sul retro del
cippo, evidenziate in giallo
La corretta lettura delle
lettere è ancora una volta agevolata dal brogliardo, che riporta per la
particella 44, una di quelle confinanti con quella di Altieri, la proprietà da
parte di Bernardino Giraldini.
Estratto dal brogliardo del Catasto Gregoriano,
relativo alla proprietà Giraldini
Questa sorta di doppia menzione –
la stella e le iniziali del possibile confinante – potrebbe appunto spiegarsi
con il fatto che il cippo delimitasse un confine tra le due proprietà Altieri e
Giraldini, ricordando che in genere i cippi venivano posti per indicare
confini, zone di rispetto o commemorazioni funerarie, anche se l’ipotesi stride
con quanto si può notare dalla sovrapposizione già mostrata nell’immagine precedente,
quella con la sovrapposizione, dato che il cippo appare collocato quasi al
centro della particella catastale Altieri e non, al contrario, sulla linea di
confine con quella Giraldini, ricordando che generalmente i cippi venivano
posti in corrispondenze di angoli o deviazioni improvvise delle linee di
confine.
Questa collocazione anomala
potrebbe indicare essenzialmente due cose: (1) il cippo fu posto quando
i confini erano differenti da quelli evidenziati dal catasto, cosa che
rafforzerebbe l’ipotesi che il cippo fu posto ben prima della redazione di tale
catasto e che poi, complice una modifica di tali confini, il cippo si sia
venuto a trovare in un punto non più coincidente con essi; (2) i confini
non mutarono, ma il cippo fu spostato successivamente, cosa non così rara come
si potrebbe pensare, soprattutto se si considera che, con gli acquisti che
successivamente alla data del Catasto
Gregoriano del 1816 fecero i Savoia, portando l’estensione della villa a
circa 160 ettari, molte delle particelle riportate nel catasto cambiarono
proprietario, cosa che rendeva di fatto priva di senso, sia la presenza dei
cippi che la loro posizione, considerazione che potrebbe giustificare lo
spostamento, piuttosto che la sua semplice rimozione.
Il ruolo del cippo, tuttavia,
non era la sola questione aperta, dato che l’altro punto da chiarire era
relativo all’epoca in cui il cippo fu posto e, a tale proposito, un primo riferimento
è il periodo in cui Peluzzo fu in vita, dal 1760 al 1834, e quello a cui fa
riferimento il Catasto
Gregoriano, un catasto particellare dello Stato pontificio, iniziato da Pio
VII nel 1816, dopo l’esperienza napoleonica, e rilasciato da Gregorio XVI nel
1835, cosa che tra l’altro giustifica il nome che fu dato a tale catasto,
periodi che consentono una prima ipotesi di datazione della posa del cippo, o
meglio quella di un limite superiore per essa, che si può fissare nell’intorno
del periodo di realizzazione del catasto, visto che è ragionevole ritenere che
il proprietario dell’area lo avesse posto come elemento di riferimento.
Tuttavia, se l’ipotesi su una
data limite sembra ragionevole, più difficile è farla sulla data reale di posa,
visto che, tanto per fare un esempio, non ho idea se Paluzzo Altieri avesse
ereditato il terreno da un suo avo, cosa che potrebbe portare indietro nel
tempo la posa del cippo.
Purtroppo, vista la datazione
del Catasto Gregoriano e la mancanza di informazioni analoghe per i periodi
precedenti, verificare questa ipotesi è oltremodo difficile, soprattutto perché
il Catasto
Alessandrino, voluto nel 1660 da Papa Alessandro VII e che rappresentava la
prima redazione sistematica e completa delle tenute dell’Agro Romano, zona dove
è collocata Villa Ada, era in realtà una collezione di disegni e piante – per
la cronaca, non ho trovato nulla che facesse riferimento all’area analizzata –
senza l’approccio particellare dei catasti che lo seguiranno e, quindi, di più
difficile lettura.
Sempre in relazione alla data di
posa del cippo, va segnalato che già nel 600, nella zona dove ora c’è Villa
Ada, si ritiene fosse presente una Vigna Altieri – uso il condizionale dato
che, in merito, ho trovato solo una fonte che riporta tale presenza – molto estesa
e successivamente inglobata nella tenuta De Heritz, la cui villa è oggi sede
dell’Università
LUISS, che benché non sembra essere collocata o includere l’area dove si
trova il cippo, potrebbe testimoniare che la famiglia Altieri aveva comunque importanti
proprietà nella zona, cosa che avvalorerebbe l’ipotesi di una posa del cippo in
epoche ben precedenti a quelle del Catasto
Gregoriano.
La vigna Altieri, come riportata dal
sito Roma2Pass Va detto che c’è anche
un’ipotesi che va sostanzialmente nella direzione opposta per quanto riguarda
la data di posa del cippo e che deriva dalla pianta del Catasto
Rustico, nel suo ultimo aggiornamento del 1903, pianta che mostra come il
cippo sia posto su quello che sembrerebbe rappresentare un nuovo confine tra
particelle che non erano presenti nel Catasto
Gregoriano.
Sovrapposizione della pianta del
Catasto rustico e un’immagine di Google Earth
Questa nuova struttura dei
confini farebbe ipotizzare che il cippo in questione sia stato realizzato
proprio a fronte di questa revisione e, quindi, sia databile tra la fine
dell’800 e l’inizio del 900.
Tra l’altro, considerando la non
precisissima sovrapposizione tra Google Earth e la pianta del Catasto
Gregoriano e le ipotizzabili piccole imprecisioni dell’epoca della pianta
di quest’ultimo, il cippo parrebbe posto in corrispondenza di uno spigolo di
confine con la particella 788 – la distanza dallo spigolo, misurata sempre con
Google Earth, è di circa 5 metri – cosa che ne rafforzerebbe il ruolo di
delimitatore di confine.
Insomma, che dire, se da un lato
sembra essere chiarita l’appartenenza del cippo, dall’altro resta aperta la
questione della sua datazione precisa, con un arco temporale che, se da un lato
ha una data superiore piuttosto certa, lo stesso non si può dire di quella della
sua effettiva posa. Ovviamente, continuerò a indagare, ma al momento non posso
che lasciarvi con questa domanda senza risposta.