martedì 17 giugno 2025

Il secondo cippo del Santissimo Salvatore

Nell’estate del 2023, durante una delle tante esplorazioni nelle zone meno frequentate della villa, peraltro alla ricerca di tutt’altro, io e l’amico Lorenzo Grassi ci imbattemmo in un cippo, poi attribuito alla Confraternita del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum e datato tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento.

Le ricerche fatte da me e Lorenzo Grassi successivamente alla scoperta, avevano indicato come ipotesi più probabile, in relazione al ruolo del cippo, quella di essere un marcatore di confine della vasta proprietà che la Confraternita aveva al tempo, una proprietà che si estendeva dalla zona dove oggi c’è il lago grande, fino a includere la zona di Monte Antenne.

Non molto tempo dopo la scoperta,  Gerardo Petrosino, un amico della pagina dedicata alla villa, mi ha segnalato la presenza di un altro cippo, con la stessa iconografia e a breve distanza dal primo, cosa che ha suscitato l’immediato nostro interesse, tanto da essere andati il giorno dopo – io, Lorenzo e Gerardo – a fare un sopralluogo in situ, potendo confermare che il cippo segnalato da Gerardo era del tutto simile a quello scoperto ad agosto, come potete vedere dalle immagini 2, 3 e 4, nell’ultima delle quali ho evidenziato in rosso le due “S”.

Il cippo al momento della sua scoperta, con evidenziate le due S sul retro

Rispetto al primo cippo, questo appariva in condizioni leggermente peggiori, con una evidente “sbeccatura” nella parte superiore, cosa che rende non più visibile la parte finale del candelabro, uno dei simboli della confraternita.

Il cippo appariva inoltre fortemente inclinato, con la sua base in buona parte emersa dal terreno, anche se il cippo era decisamente saldo al suo posto.

La cosa più importante, tuttavia, è che il cippo si trova in corrispondenza di un’altra piegatura della linea di confine della proprietà – normalmente i cippi di confine venivano messi in corrispondenza dei cambi di direzione delle linee di demarcazione – esattamente come è il caso del primo cippo, cosa che dava ulteriore forza al fatto che entrambi i cippi fossero, appunto, dei marcatori di confine.

A questo punto, spinti dall’entusiasmo, abbiamo provato a cercare altri cippi simili, seguendo le altre pieghe del confine della proprietà della confraternita, che da una analisi del Catasto Gregoriano del 1816 potevano essere nei punti in verde evidenziati nella figura seguente, dove sono anche evidenziati i due cippi ritrovati e la linea di confine all’interno di Villa Ada.

Catasto Gregoriano – I cippi ritrovati, quelli spariti e la linea di confine

Se vi siete chiesti perché ho quasi sempre usato i verbi al passato, il motivo è che, durante i lavori di recupero dell’area dei laghetti alimentati dall’acquedotto Vergine, lavori avviati nella primavera del 2024, gli operai hanno rimosso il cippo, tanto che una mattina, andando presto a fare il mio solito giro, l’avevo trovato adagiato terra, cosa che se non altro permette di apprezzare quanto imponente fosse la parte non visibile, cosa ragionevole considerando che, essendo il cippo un marcatore di confine, questo non dovesse essere facilmente spostabile, per ragioni che immagino siano ovvie.

Il cippo adagiato a terra

Purtroppo, nell’estrazione del cippo questo è stato leggermente danneggiato, cosa resa evidente dalle due sbeccature che non erano presenti quando il cippo fu scoperto. Fortunatamente, meno di ventiquattr’ore dopo la segnalazione, il cippo è stato rimesso più o meno al suo posto, a giusto un metro di distanza solo per toglierlo dal piccolo torrentello che alimenta i laghetti e porlo sulla sua sponda.

Le due sbeccature sul cippo

Che dire, un grazie di cuore e i complimenti a Gerardo per il colpo d’occhio e la segnalazione, a conferma che, alla fine, le scoperte sono frutto proprio della condivisione delle informazioni. 

Concludo dicendovi che, per maggiori informazioni, potete leggere l’eccellente articolo scritto da Lorenzo, che descrive il ritrovamento dei due cippi e le relative ricerche che abbiamo fatto o vedere il mio video che mostra entrambi i cippi

Nessun commento:

Posta un commento

Nel fare i tuoi commenti, ricordati sempre di essere educato e la regola che dice di criticare le idee e non le persone.

Quando a Villa Ada si produceva (forse) il vino

Quel che resta oggi dell’edificio al servizio della vigna Probabilmente per volere di Vittorio Emanuele II – non ho trovato documenti al ...