Alla base del versante di Monte Antenne che scende verso Viale della Moschea, quindi alla base del bosco della Regina Elena, c'è uno piccolo stagno di origine naturale, alimentato, nella sua estremità verso la parte finale di Via di Ponte Salario, da un piccolo ruscelletto, probabilmente dovuto a una perdita della vicina cabina idrica dell'ACEA, cosa che fa sì che le sue acque siano sempre relativamente pulite e che il loro livello sia sempre stabile, anche nelle stagioni secche.
Al di là della sua posizione defilata rispetto alla parte della villa più nota e frequentata – in realtà lo stagno è a pochi metri dalla strada, ma essendo più in basso è praticamente impossibile notarlo – lo stagno si raggiunge con facilità, percorrendo un bel sentiero che parte, a nord, nello stesso punto di quello che taglia a mezza costa il bosco della Regina Elena, deviando poi, al bivio che c'è dopo pochi metri, sul sentiero a destra, che scende appunto verso la parte bassa del bosco, sentiero la cui percorrenza virtuale è disponibile in questo mio video.
La cosa interessante è che lo stagno si trova in corrispondenza dei piani di tiro di quello che, un tempo, era il tiro a segno Reale, conosciuto anche come tiro a segno militare, come si evince dalla mappa altimetrica del 1924, nella quale ho evidenziato in rosso l’allora sviluppo del tiro a segno e in azzurro la posizione dello stagno.
Il tiro a segno, che era prevalentemente utilizzato per esercitazioni e gare militari, fu voluto da Vittorio Emanuele II e inaugurato nel luglio del 1871.
Un bell’articolo dell’epoca, di fatto una cronaca di come andò uno dei tanti tornei, lo trovate nell’immagine seguente. Da notare che l’articolo menziona, come data della gara, l’ultimo giorno di giugno, quindi considerando che il tiro a segno fu inaugurato a luglio, si può presumere che il torneo descritto si svolse successivamente al 1871.
Belli anche alcuni disegni dell’epoca, che mi sono stati forniti dall’amico Lorenzo Grassi, che descrivono la struttura dei bersagli e la posizione degli addetti ai bersagli in attesa di effettuare il loro cambio dopo il turno di sparo.
Del tiro a segno, oggi, rimangono solamene i resti di parte dei piani di tiro, cioè dove venivano posizionati i bersagli, che fanno da sponda naturale allo stagno, dato che il tiro a segno fu poi sostituito da quello, ben più grande, della Farnesina, ma anche a causa dei lavori per la costruzione delle strade, degli edifici adiacenti e, soprattutto, degli impianti sportivi dell’Acqua Acetosa.
Concludo, segnalandovi un interessante articolo, sempre di Lorenzo Grassi, che riporta anche del ritrovamento di alcune pallottole nel Bosco della Regina Elena.
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