giovedì 17 luglio 2025

La Stazione Salaria e la linea incompiuta Nomentana - S. Pietro

Tecnicamente siamo fuori dalla villa, anche se praticamente adiacente ad essa, ma la curiosità sulla Stazione Salaria, riportata in molte piante di inizio 900, come ad esempio il “Piano topografico di Roma e suburbio” dell’Istituto Geografico Militare, realizzato tra il 1907 e il 1924 e della quale ne vedete un estratto nell’immagine qui sotto, è stata tale da spingermi ad approfondire la questione, con la preziosa collaborazione di Lorenzo Grassi, coordinatore di Osservatorio Sherwood e spesso mio compagno di esplorazioni nella villa.

Piano topografico di Roma e suburbio, con la Stazione Salaria evidenziata

Le prime indagini fatte ci hanno condotto al sito delle ferrovie abbandonate, dove viene menzionata la linea “Linea incompiuta Roma Nomentana (vecchia) - Roma S. Pietro”, progetto avviato nel 1913 e poi abbandonato nel 1931, tanto che il sito riporta, testualmente, “… la sua costruzione, iniziata e sospesa più volte, giunse alla quasi totale messa in opera della sede, completa di gallerie, viadotti e binario, mentre la palificazione fu installata solo parzialmente. Furono realizzate anche le stazioni di Roma Nomentana, Roma Salaria e Roma Ponte Milvio…”.

Avendo chiarito la storia della linea ferroviaria, ho pensato di provare a fare una sorta di collocazione temporale dei manufatti che avrebbero dovuto costituire la stazione della stazione, per cui mi sono basato su alcune foto aeree collezionate nel corso del tempo.

Foto aerea scattata dall’Aeronautica Militare - 1942

La prima immagine, quella del 1942 che vedete qui sopra, mostra chiaramente i due edifici principali e quello che sembrerebbe una sorta di cantiere, probabilmente incompiuto è in attesa di smantellamento, visto che la foto è di undici anni successiva alla data di abbandono del progetto

Foto prospettica, scattata approssivamente sul finire degli anni 50

La seconda immagine, presa dal celebre libro “Antemnae” di Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli e risalente probabilmente al finire degli anni 50, considerando che, sul lato estremo destro, si vedono i primi campi sportici dell’Acqua Acetosa, realizzati in occasione delle Olimpiadi del 1960, mostra anch’essa gli edifici e il cantiere in una situazione analoga a quella del 1942, come se ancora dopo più di venticinque dalla data di abbandono del progetto, ancora non ci fossero idee chiare su cosa fare di ciò che era stato realizzato

Foto aerea scattata dall’Aeronautica Militare - 1960

La terza immagine, scattata ancora una volta dall’Aeronautica Militare, ma nel 1960, mostra invece una situazione decisamente cambiata, con il tracciato della Via Olimpica ben evidente e, dove prima c’erano gli edifici della stazione e il relativo cantiere, una zona senza più traccia di manufatti, segno che questi erano già stati demoliti e il materiale rimosso.

Per quanto riguarda i due edifici che avrebbero dovuto costituire la stazione, nell’immagine sottostante, che mi ha gentilmente fornito Lorenzo, ne vedete una visione ravvicinata, in una foto probabilmente scattata dalla zona compresa tra la ferrovia e il fiume. Va comunque detto che non ho la certezza assoluta che quelli siano gli edifici della Stazione Salaria, essendo di fatto identici a quelli della Stazione Nomentana, cosa comunque comprensibile, visto che immagino il progetto era lo stesso per tutte le stazioni previste, anche se la conformazione del poco terreno che si intravede sembrerebbe poter escludere l’ipotesi che questi siano quelli di questa seconda stazione.

Gli edifici della stazione

Risolto il problema del progetto e del suo abbandono, rimaneva da capire meglio, più che altro per curiosità, il tracciato della linea, se non altro nel tratto prospicente Villa Ada e, a tale proposito, il già citato “Piano topografico di Roma e Suburbio”, che vedete qui sotto, mostra il percorso della linea, con due ulteriori stazioni e un casello. Nell’immagine ho evidenziato, in verde il tratto di percorso della linea ferroviaria, dalla Stazione Nomentana fino a quella di Ponte Milvio, in rosso le stazioni e in blu il casello.

Tracciato della ferrovia nel tratto Nomentana – Ponte Milvio

Il percorso è anche confermato da una seconda pianta, quella del Touring Club Italiano del 1925 e che vedete qui sotto, dove è chiaramente visibile il tracciato, che ho anche evidenziato in verde, linea che partiva proprio dalla stazione Nomentana, per poi raggiungere San Pietro, anche se dalla pianta la destinazione finale non è visibile, mentre in rosso ho evidenziato la posizione delle stazioni previste, non riportate nella pianta.

Tracciato della ferrovia nel tratto Nomentana – Ponte Milvio

Sempre in relazione al tracciato della ferrovia, molto interessante una foto aerea del 1954, presa dal già citato Istituto Geografico Militare, che consente di apprezzare la transizione del progetto da esecutivo ad abbandonato, dato che lo scatto copre tutto il tracciato del quale ho parlato più sopra, dalla Stazione Nomentana a quelle di Monte Milvio e consente di vedere piuttosto chiaramente, sia il tracciato, evidenziato in verde, che gli edifici della Stazione Salaria, quelli della Stazione Nomentana e del casello. Per quanto riguarda la Stazione di Ponte Milvio, si nota invece solo un’area priva di costruzioni o manufatti, segno che probabilmente la stazione non fu mai costruita o che, nel 1954, questa era già stata demolita per realizzare gli edifici moderni che verranno più tardi.

Foto aerea – 1954

Per quanto riguarda la situazione odierna:

(1) La Stazione Nomentana è ancora presente nella sua veste moderna e la sua posizione coincide con quella riportata nella pianta storica, come si può vedere nell’immagine qui sotto, ottenuta sovrapponendo la planimetria storica con l’immagine presa da Google Earth.

Situazione odierna – Stazione Nomentana

(2) Il casello, il cui edificio, oramai abbandonato, è ancora visibile percorrendo la ciclabile dell’Aniene, come mostrato nell’immagine che segue, che include la sovrapposizione con Google Earth e una foto da me recentemente scattata dalla ciclabile.

Situazione odierna – Il casello

(3) La Stazione Salaria, mai realizzata e per la quale gli edifici evidenziati dalle foto storiche sono stati demoliti e l’area corrispondente è ora parte del Tennis Club Parioli, con uno dei due edifici che sembra in perfetta corrispondenza con il campo da Padel, come si può vedere nell’immagine qui sotto;

Situazione odierna – Stazione Salaria

(4) La Stazione di Ponte Milvio, anch’essa sparita e che risultava collocata nel triangolo delimitato da Via degli Orti della Farnesina, Via Cassia e Via del Foro Italico, più o meno dove ora c’è la Casa di Cura Villa del Rosario, come si può vedere dall’immagine che segue.

Situazione odierna – Stazione di Ponte Milvio

Alessandro, un amico del blog, mi poi ha dato una foto del 1958, relativa alla costruzione dei due palazzi che si trovano all’incrocio tra Viale Etiopia e il Ponte delle Valli, al tempo ancora non realizzato, accanto ai quali si vede un piccolo edificio, oggi non più presente, che nella forma ricorda molto quello che ho mostrato in una delle foto precedenti e molto probabilmente anch’esso legato alla ferrovia. Nell’immagine che vedete qui sotto, ho allora provato a mettere insieme la foto del 1958 e altre immagini, in modo da poter meglio contestualizzare l’edificio, al tempo dei lavori, di oggi e in relazione alla ferrovia.

Piazza Gondar – Evoluzione dell’area

Infine – ma di questo non ne ho la certezza assoluta – potrebbero essere ancora presenti le cabine elettriche al servizio della Stazione Salaria, che vedete qui sotto, sempre presa dalla pianta dell’IGM, nella quale ho evidenziato quelle che, appunto, potrebbero essere state le cabine in questione e alle quali ho affiancato le loro foto recenti, prese da Google Street View.

Piano topografico di Roma e suburbio, con la posizione delle cabine elettriche

Le cabine elettriche, come si presentano oggi

Insomma, un altro pezzo di storia, non legato specificatamente alla villa, ma che spero sia comunque interessante, se non altro per capire come, nel tempo, sia cambiata la fisionomia di quei luoghi che oggi spesso frequentiamo.

2 commenti:

  1. Grazie mille per le tante informazioni ed immagini. Ho osservato con curiosità le sorti di un "Casale Torlonia" mi sembra di leggere e che, se ho inteso bene, ora non esiste più. Posizionato dove oggi sorge la chiesa di Viale A. Boito. Inoltre ancora più interessante vederle che parte di Viale Libia sembra essere in corrispondenza del Fosso di Sant'Agnese.

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  2. Ciao, scusami per il ritardo nella pubblicazione del tuo commento, ma non ricordavo che io avessi attivato la moderazione...

    In una foto aerea del 1942, un casale si vede, non troppo grande, proprio dove sta ora la chiesa, anche se sembra più una semplice tenuta agricola (ci sono tre edifici), piuttosto che un casale come uno ne immaginerebbe uno appartenente alla famiglia Torlonia.

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