Recentemente sono riuscito a trovare una copia usata del libro “Le ville a Roma – Architetture e giardini dal 1870 al 1930”, un’opera curata da Alberta Campitelli e pubblicata da Argos Edizioni nel 1994, opera che, tra gli altri, ha un capitolo dedicato a Villa Ada, nel quale se ne traccia la storia e se ne danno le principali informazioni.
Nel libro, mi ha colpito una planimetria attribuita a Helmuth Karl Bernhard von Moltke, generale tedesco ma anche, evidentemente, un bravo disegnatore, che ci ha dato un nuovo punto di vista sulla villa, soprattutto relativamente al contesto nella quale questa era inserita.
Nel libro, erroneamente, la planimetria viene collocata tra il 1842 e il 1852, tanto che è referenziata come planimetria di Villa Potenziani, che appunto erano i proprietari in quel lasso di tempo – per maggio dettagli si può vedere il mio post sulla storia della villa - ma analizzando per bene il disegno, è facile vedere come questo invece sia relativo a un periodo successivo e, in particolare, a un arco temporale ragionevolmente compreso tra il 1875 e il 1890.
Questa diversa collocazione temporale è giustificata dal fatto che: (1) nella planimetria sono presenti sia le Scuderie Reali che la Palazzina Reale, edifici voluti e realizzato da Vittorio Emanuele II, che acquistò la villa dai Potenziani nel 1872 e diede poi avvio a una serie imponente di lavori e ulteriori acquisizioni di vigne e terreni; (2) dal fatto che Von Moltke morì nel 1891.
La planimetria di Von Moltke
Tornando alla planimetria, che vedete qui sopra e che ho arricchito con elementi grafici, ho pensato di evidenziare gli aspetti più interessanti e, precisamente:
(1) in rosso, i confini che la villa aveva al tempo di Vittorio Emanuele II, dopo tutte le acquisizioni fatte dai Savoia;
(2) in verde, i confini attuali, diversi da quelli del tempo, sia per le questioni legate all’eredità di Vittorio Emanuele III, che per alcune scelte che questi fece quando ancora occupava la villa, come la cosiddetta “Area Tanlongo”, ceduta dai Savoia per un progetto di edilizia residenziale e che nella planimetria vedete in alto, alla sinistra del tiro a segno reale. Infine, sempre a modificare gli attuali confini della villa, l’area in basso a destra, oggi occupata dai Carabinieri e dal Tennis Club Parioli;
(3) in blu, i due laghi voluti da Vittorio Emanuele II, rapidamente prosciugatesi a causa della scarsità d’acqua: il cosiddetto lago ottocentesco e il lago superiore, nel bacino del quale saranno poi realizzati, negli anni 70, i due laghetti che oggi tutti noi conosciamo;
(4) in rosso scuro, gli edifici oramai spariti e dei quali, in alcuni casi, rimangono giusto pochi resti;
(5) in giallo, gli edifici oggi ancora presenti e parte del patrimonio pubblico della villa;
(6) in arancione, gli edifici oggi ancora presenti nella villa, che sono però proprietà private, come ad esempio la Palazzina Reale, Villa Polissena e il Casino Pallavicini.
Anche se siamo fuori dalla villa, è poi comunque interessante la presenza, sul lato sinistro ed evidenziata in azzurro, di una strada sulla quale, con la successiva realizzazione del Quartiere Parioli, avvenuta a partire dal 1921, insisteranno Viale Liegi e Viale Parioli e dove si vede anche l’allargamento che diventerà Piazza Santiago del Cile.
Concludo, riprendendo quanto dicevo all’inizio relativamente al contesto nel quale era collocata al tempo la villa che, come si può vedere dalla planimetria, era prettamente agricolo, come si vede bene dalla parte inferiore del disegno, dove si sviluppavano vigne e terreni, in un’area che poi sarebbe divenuta parte del Quartiere Trieste.

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