venerdì 11 luglio 2025

La Salaria Vetus

La Salaria Vetus, che poi, con una modifica del tracciato nella parte interna alla città, sarebbe diventata la Salaria Nova, che coincide con la moderna Via Salaria, era una delle più antiche strade consolari romane, realizzata per portare nell’entroterra il sale delle coste tirreniche e adriatiche.

Era anche un sentiero di transumanza e commercio, che connetteva il territorio dei Latini con quello dei Sabini, passando per l’insediamento sabino di Antemnae che, come immagino tutti sappiate, si trovava dove oggi c’è Monte Antenne e il suo forte.

Sul tracciato originario della Salaria Vetus, in particolare per il suo tratto che si ipotizza passasse all’interno di Villa Ada e che è oramai irrintracciabile, ci sono divere ipotesi, che hanno in comune la sua collocazione nei pressi del sentiero noto come la Tagliata del Roccolo, che forse ne era una diramazione e del quale quindi ne seguirebbe in parte il percorso, ma non ovviamente le pendenze, che dovevano essere certamente più dolci, per permettere il passaggio dei carri e dei cavalli.

La Tagliata del Roccolo

Queste diverse ipotesi, rintracciabili in rete e contenute in alcuni studi e pubblicazioni, da ciascuna delle quali ho estratto un’immagine ed evidenziato in rosso il tracciato della Salaria Vetus, così come questo viene immaginato all’interno della villa:

(1) Ipotesi del tracciato della Salaria Vetus all’interno di Villa Ada - 2012

(1) nella pubblicazione del 2012 “Considerazioni sulla Salaria Vetus alla luce dei ritrovamenti di Via G. Puccini e Viale G. Rossini” di Maddalena Marrucci e Mariangela Summa, si ipotizza un tracciato di fatto coincidente con l’attuale Via di San Filippo Martire, per poi scendere verso quella che oggi è Via Anna Magnani e arrivare al termine di Via di Ponte Salario, al suo incrocio con Via della Moschea;

(2) Ipotesi del tracciato della Salaria Vetus all’interno di Villa Ada - 2007

(2) nel lavoro del 2007 “Il Territorio tra la via Salaria, l'Aniene, il Tevere e la via Salaria vetus (Il). - Municipio II - Quaderni della Carta dell'Agro Romano, 1” di Cristiana Cupitò, si ipotizza un tracciato coincidente, nella parte iniziale, con l’attuale Via di San Filippo Martire, per poi piegare decisamente verso l’interno della villa e uscirne in corrispondenza di quello che oggi è l’ingresso di Via di Ponte Salario;

(3) Ipotesi del tracciato della Salaria Vetus all’interno di Villa Ada - 1996

(3) la terza, contenuta nella pubblicazione del 1996 “Villa Ada – Il piano per l’acquisizione pubblica” del Comune di Roma – Ufficio di Tutela Ambientale, una pubblicazione piuttosto difficile da reperire, l’ipotesi è ancora differente, con un tracciato che coincide solo in una piccola parte con Via di San Filippo Martire, per poi entrare quasi subito nella villa, più o meno all’altezza del ben noto buco sul muro di cinta, e scendere rapidamente nel vallone che separa il Colle del Roccolo dal Colle delle Cavalle Madri, per poi proseguire, come nell’ipotesi 2, verso quello che oggi è l’ingresso di Via di Ponte Salario.

In definitiva e con la sola eccezione di un breve tratto iniziale su Via di San Filippo Martire, le differenze sono sensibili, con il tracciato che viene collocato sia alla sinistra che alla destra del Colle del Roccolo, tracciato che poi comunque converge nelle tre ipotesi nel punto in cui questo si ricollega a quella che è la Via Salaria come la conosciamo oggi, con la sola eccezione contenuta nella già citata pianta del 2012, nella quale è ipotizzato un tracciato differente, che dalla sinistra di Monte Antenne tende verso la Via Flaminia (Carlo Pavolini e altri).

Naturalmente, per me, è difficile dire quale delle ipotesi sia la più ragionevole, anche perché va notato che nessuna di queste sembra essere compatibile con il ritrovamento, avvenuto nel 1987 ad opera di Patrizio Pensabene, professore della Sapienza Università di Roma e Simon Pratt, della British School, dei resti di quello che si ipotizza fosse il muro di sostruzione della Salaria Vetus, un muro detto anche di controripa, il cui ruolo è appunto quello di proteggere la strada da eventuali cedimenti del lato a monte, la cui posizione è segnata nella mia mappa della villa e visitabile virtualmente in questo mio video.

Foto scattata in occasione della scoperta del muro

Di questo muro, vedete qui sopra la foto originale scattata da Pensabene, sulla quale ho evidenziato la parte di muro a oggi meglio visibile a causa dello sviluppo della vegetazione, mentre nella foto che segue, come si presenta il muro oggi.

Il muro di sostruzione, così come si presenta oggi

Tale muro, sebbene sia collocato in una zona non troppo distante da quella toccata dal percorso nelle sue tre distinte ipotesi – la sua posizione è riportata sulla mia mappa e mostrata nell’immagine che segue – se ne discosta comunque in misura sensibile, cosa che lascerebbe aperte due ulteriori ipotesi:

Posizione del muro di sostruzione e il punto di accesso per raggiungerlo

(1) i resti del muro scoperti nel 1987 non sono relativi alla Salaria Vetus ma sono parte delle fortificazioni all’antico insediamento di Antemnae, ipotesi che peraltro sembra fecero anche Pensabene e Pratt al momento della scoperta – a tale proposito, la terza ipotesi, quella del Comune di Roma descritta in precedenza, colloca nei pressi di tali resti quelli che si ipotizza fosse il perimetro di Antemnae – tanto che nel 1988 il Corriere della Sera pubblicò un articolo che riportava proprio tale ipotesi, articolo che mi ha segnalato un’amica del blog e che vedete qui sotto;

L’articolo del Corriere della Sera sul ritrovamento del muro

(2) i resti del muro sono effettivamente legati alla Salaria Vetus e il tracciato di quest’ultima, almeno nei pressi del muro, si discosta leggermente da quello ipotizzato nelle tre fonti che ho menzionato.

Da segnalare anche la scoperta, a ottobre 2022, durante alcuni lavori per la realizzazione di una nuova linea elettrica ad alta tensione, di un tratto di basolato romano che, molto probabilmente, si identifica con un tratto della Salaria Vetus, ipotesi supportata dalla sua collocazione, in corrispondenza di Piazza Pitagora, luogo assolutamente compatibile con la parte di tracciato della strada, prima che questa entrasse a Villa Ada, che si ritiene passasse dal Pincio attraversando poi le mura Aureliane a porta Pinciana, per proseguire verso i Parioli, passando per le attuali Via Paisiello, Via de Cavalieri, Viale Romania e Via di San Filippo Martire.

C’è poi una mia personale ipotesi, suggestiva ma temo infondata, relativa alla presenza, a circa 175 metri dal muro scoperto da Pensabene e Pratt e più o meno alla stessa quota, di una formazione rocciosa che, sebbene non regolare come il muro scoperto nel 1987, presenta comunque una struttura che lascerebbe ipotizzare un’opera dell’uomo, o quantomeno un suo adattamento per altri scopi, come potete vedere qui sotto.

Resti di quello che potrebbe essere stato un tratto di muro

La posizione di questa seconda formazione rocciosa, inclusi i riferimenti che lo collocano dal muro scoperto nel 1987, li vedete nell’immagine che segue.

Posizione della formazione rocciosa

Questo ritrovamento, fatto casualmente mentre girovagavo nel folto della vegetazione, mi ha fatto pensare – forse sarebbe più corretto dire sognare – a un ulteriore tratto del muro di sostruzione, considerando anche che il terreno, in corrispondenza di questo secondo muro, presenta una parte piana che interrompe la pendenza del versante che scende verso il viale.

Insomma, il tema è interessantissimo, ma ci lascia ancora con più domande che risposte, anche se devo ammettere che a me piace questa indeterminatezza, che lascia spazio a possibili ulteriori scoperte e ipotesi.

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