Sesto appuntamento con l’analisi della villa nel corso degli anni, sfruttando alcune foto aeree che ho preso, sia dall’Aerofototeca Nazionale che dall’Istituto Geografico Militare, che rendono possibile esaminare le trasformazioni della villa nel periodo che va dal 1919 al 1994, con specifico riferimento agli anni 1919, 1942, 1945, 1954, 1960, 1979, 1984 e 1994.
Villa Ada in una foto aerea del 1979
La foto, scattata a una quota di 3.000 metri, con una focale da 153 mm e in scala 1:19000 – la foto integrale copre un’area più grande, dalla quale io ho estratto la sola parte relativa a Villa Ada – dà quindi la possibilità di proseguire nel confronto con la situazione odierna, sia per quanto riguarda l’aspetto vegetazionale, che per quello relativo agli edifici e a ciò che fu poi realizzato.
Come per gli anni passati, anche in questo caso si possono apprezzare i cambiamenti della morfologia, soprattutto per quanto riguarda la vegetazione, che nel 1979 comincia chiaramente a riprendere possesso della villa e, se l’area compresa tra il Colle delle Cavalle Madri e quello del Roccolo risulta ancora piuttosto libera dalla vegetazione, anche se si comincia a rilevare il suo progredire a partire dal versante destro, la parte sud del Colle del Roccolo è decisamente meno libera rispetto al 1960 e a Monte Antenne la crescita degli alberi ha fatto un deciso balzo in avanti, con il forte che appare completamente circondato dal bosco.
Proseguendo come fatto per gli anni precedenti, ho poi evidenziato quegli elementi che a me sono sembrati di interesse e, nello specifico:
(1) In blu, le aree dove sono i laghetti, tutti realizzati agli inizi degli anni Settanta e quindi, nella foto, perfettamente visibili, al contrario di quanto mostrato nelle foto relative agli anni precedenti.
(2) In giallo, i principali edifici ancora oggi presenti, integralmente o dei quali rimangono solo alcuni resti, più o meno significativi. Come si può vedere, alla fine degli anni Settanta erano già operativi sia l’asilo Montessori, che si trova sul primo tornante di Via di Ponte Salario, che la Scuola Media Montessori, che io ho frequentato agli inizi degli anni Settanta e che oggi è sede di Legambiente. Su Monte Antenne, sembra chiaramente rilevarsi l’edificio moderno che oggi ospita il Centro Diurno dell’ASL, mentre non è chiaro se sia anche presente quello che oggi ospita la Casa dei Bambini, considerando che nella foto si nota una forma regolare, ma non l’edificio.
(3) In arancione, quegli edifici oggi ancora presenti, ma non accessibili in quanto diventati proprietà private a valle delle vicissitudini relative all’eredità del Re e all’entrata in vigore della Costituzione.
(4) In rosso, quello che sembra un piccolo manufatto vicino all’area dove oggi ci sono i piccoli stagni dove i cani sguazzano, manufatto che a oggi non sono riuscito a localizzare, né a confermare se sia effettivamente tale o se, al contrario, sia un rumore della foto.
(5) In verde, quelle aree, in buona parte sparite a causa della vegetazione, che in passato hanno rivestito un ruolo particolare, come: (A) la vigna, probabilmente voluta da Vittorio Emanuele II, con il relativo edificio di servizio; (B) la zona deputata alla caccia con la tecnica del Roccolo, pratica di uccellagione poi vietata in tutta Europa, dove sorge ancora la ben nota La Torretta del Roccolo; (C) l’area delle serre Savoia, volute da Vittorio Emanuele II e poi usate dalla Regina Elena per la coltivazione di frutta e verdura, in parte donate ai bisognosi; (D) l’area dove, nel 1902, contestualmente alla Festa degli Alberi, fu inaugurato il Bosco della Regina Elena e posto il cippo che è stato recentemente ritrovato; (E) l’area che poi sarebbe diventata Parco Rabin e, fortunatamente, inclusa nel vincolo di intrasformabilità di Villa Ada.
(6) In azzurro, Forte Antenne, del quale se ne può apprezzare la struttura, mentre il viale che lo circonda, perfettamente visibile nelle foto del 1942 e del 1945 e in gran parte oscurato dagli alberi in quelle del 1954 e 1960, qui non è più visibile a causa dello sviluppo del bosco.
(7) In marrone, l’area occupata dalla caserma dei Carabinieri e dal Tennis Club Parioli, che nella foto appaiono entrambi quasi del tutto completati, mentre in quella precedente del 1960, se la caserma era di fatto completa, il Tennis Club era nella sua fase embrionale.
Analogamente alla foto del 1960 e contrariamente a quanto invece fatto per le precedenti, non ho ritenuto utile evidenziare più la cosiddetta area Tanlongo, dato che nel 1979 l’edificazione era di fatto completa, mancando di fatto solamente gli impianti sportivi di Aquaniene, che saranno realizzati molto più avanti.
Curiosa poi la presenza di un piccolo aereo da turismo, evidenziato da un rettangolino blu, in che evidentemente volava a una quota inferiore e si apprestava ad atterrare all’Aeroporto dell’Urbe, che causalmente è rimasto impresso nella foto.
In conclusione, un altro piccolo passo in avanti, verso i giorni nostri, per apprezzare le trasformazioni che Villa Ada ha subito nel tempo, resistendo e arrivando a noi in tutta la sua selvaggia bellezza.

Nessun commento:
Posta un commento
Nel fare i tuoi commenti, ricordati sempre di essere educato e la regola che dice di criticare le idee e non le persone.