venerdì 1 agosto 2025

Il cippo vicino alla Tagliata del Roccolo

Ancora un cippo e ancora domande senza risposta, visto che anche questa volta vi parlo di un cippo del quale non sono riuscito a capirne nulla, né la data di posa, né il suo ruolo.

Il cippo, così come si presenta oggi

Il cippo in questione si trova a lato della Tagliata del Roccolo, il sentiero che percorre a mezzacosta l’omonimo colle, e non è facilmente visibile, sia perché spesso nascosto all’erba, ma anche per la sua fattura modesta, priva di qualsivoglia iscrizione, come mostrato nell’immagine qui sopra.

Come al solito, sono partito dal Catasto Gregoriano del 1816, facendo l’usuale sovrapposizione della pianta catastale con l’immagine della stessa area presa da Google Earth e, come si può vedere dall’immagine seguente, il cippo appare collocato al centro della particella catastale 47 e non, come più spesso accade, sulla linea di confine tra una particella e l’altra, secondo l’uso più abituale dei cippi di evidenziare il punto di passaggio da una proprietà a quella confinante.

Sovrapposizione tra la pianta del Catasto Gregoriano e l’immagine di Google Earth

Dal brogliardo del Catasto Gregoriano, la proprietà della particella in questione è riconducibile al Principe Paluzzo Altieri, particella che peraltro è la stessa all’interno della quale è presente un altro cippo, questo chiaramente riconducibile allo stesso Peluzzo e, così come ipotizzato per questo, anche il cippo accanto al sentiero si può pensare che la sua posa fu precedente alla realizzazione del Catasto Gregoriano – la fattura del cippo rende molto difficile capire l’epoca la quale questo possa risalire – quando i confini delle proprietà erano differenti, anche se in questo caso tale ipotesi è meno ragionevole per la mancanza di iscrizioni sul cippo, cosa anomala per un cippo di confine, che normalmente aveva rappresentato qualche riferimento ad almeno uno dei proprietari delle particelle confinanti o, più frequentemente, di entrambi.

Considerando le difficoltà nel poter datare il cippo, difficoltà dovuta alla totale mancanza di iscrizioni e alla fattura piuttosto povera, ho fatto analoga sovrapposizione con la pianta del Catasto Rustico, nel suo ultimo aggiornamento del 1903, e in questo caso, come si può vedere qui sotto, i risultati sono stati più incoraggianti, dato che il cippo appare collocato sul confine tra la particella 47, che ragionevolmente è la stessa del Catasto Gregoriano, e quella 787, evidentemente creatasi in virtù di un frazionamento della prima, che infatti appare di ridotta estensione rispetto a quanto appariva nel catasto precedente.

Sovrapposizione tra la pianta del Catasto Rustico e l’immagine di Google Earth

Purtroppo, il brogliardo del Catasto Rustico non è disponibile online ed è anche strutturato in modo diverso rispetto a quello del Catasto Gregoriano, essendo costituito da un insieme di registri, consultabili solo presso la sede dell’Archivio di Stato di Roma e, peraltro, al momento il materiale del catasto non è accessibile perché in fase di digitalizzazione, per cui al momento non sono in grado di determinare quali fossero i proprietari di queste due proprietà.

Comunque, visto che l’ipotesi che il cippo fosse un marcatore di confine non è che mi convinca del tutto, proprio per la totale assenza di iscrizioni, ho pensato che questo potesse indicare altro, come ad esempio un semplice riferimento per il sentiero, che ricordo si ipotizza essere piuttosto antico e forse rappresentare una sorta di deviazione pedonale della Salaria Vetus, che a sua volta si ipotizza passasse, per un suo tratto, all’interno della villa.

Sempre rimanendo in tema di riferimenti, il cippo avrebbe potuto anche essere un’indicazione della presenza di elementi particolari, come ad esempio i piccoli ipogei – probabilmente delle cave per l’estrazione di materiale – che si trovano poco distanti dal cippo, a circa 35 metri, sul versante che scendo verso la valle che separa il colle da quello delle Cavalle Madri, come si può vedere nell’immagine seguente, dove ho riportato anche le distanze del cippo da altri manufatti presenti nell’area.

Distanze del cippo da alcuni elementi nelle sue vicinanze

Quest’ultima ipotesi, peraltro, giustificherebbe anche la semplicità del cippo, che, se effettivamente avesse dovuto segnalare la presenza delle piccole cave, avrebbe avuto carattere temporaneo e non avrebbe giustificato una fattura più elegante né l’apposizione di particolari iscrizioni.

Insomma, ancora una volta tutto rimane molto vago, ma oramai sono ahimè abituato al fatto che, più si indaga sulla villa e più sono le volte che le domande che mi faccio rimangano senza risposta.

Concludo, dicendovi che il cippo in questione è presente sulla mia mappa della villa e identificato come “Cippo sul sentiero del Roccolo”.

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