venerdì 1 agosto 2025

Quando i Savoia temevano un attacco aereo sulla villa

Nel mio periodico peregrinare tra gli archivi, alla ricerca di materiale relativo a Villa Ada Savoia, ogni tanto mi imbatto in qualcosa di interessato, o quantomeno curioso, come è recentemente accaduto presso l’Archivio Centrale dello Stato, dove ho trovato un breve scambio epistolare, risalente al 1915, quindi agli inizi della Prima Guerra Mondiale.

La richiesta di maggiore protezione per Villa Savoia


Come potete nell’immagine qui sopra, evidenziata nei suoi passaggio più importanti, i Savoia temevano per un possibile attacco aereo sulla villa, che diventerà loro residenza ufficiale solo nel 1919, quando sarà spostata dal Quirinale a Villa Savoia, chiedendo una difesa maggiore, non solo in termini di vigilanza, come i due corazzieri di vedetta sulla Torre Gotica che si trova accanto alla Palazzina Reale e realizzata per celare un serbatoio per l’acqua e alla proposta di ulteriori due su Forte Antenne, ma soprattutto la richiesta di posizionare sul forte anche una batteria contraerea.

Tutte queste misure avrebbero accresciuto, non solo la protezione della residenza del Re, ma la tranquillità della Regina Elena, che nel 1915 si era trasferita stabilmente nella villa per l’allattamento della figlia Maria Francesca, nata nel dicembre dell’anno prima.

Tuttavia, con una lettera del 5 giugno 1915 che vedete qui sotto, il Comando del Corpo d’Armata comunicava che non sarebbe stata presa alcuna misura aggiuntiva, in particolare la contraerea su Forte Antenne, dato che la sua vicinanza alla Palazzina Reale era tale da non lasciare i margini temporali di intervento tra la rilevazione di un attacco e le relative contromisure.

La risposta del Comando di Corpo d’Armata

Veniva comunque confermata la predisposizione di una sorta di squadra di intervento che, in caso di pericolo, avrebbe rapidamente spento le luci della villa e quelle della Via Salaria, così da rendere il bersaglio meno rilevabile, spegnimento che peraltro era avvenuto pochi giorni prima, il 2 giugno, in occasione dell’avvistamento di un dirigibile nemico su Perugia che sembrava dirigersi verso la capitale, come riportato nella lettera che vedete nell’immagine che segue.

Spegnimento delle luci a fronte dell’avvistamento di un dirigibile

In conclusione, un altro piccolo episodio che aggiunge un altro pezzettino alla storia della villa.

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