Continuano, non spesso quanto vorrei, le mie visite all’Archivio Centrale dello Stato (), in particolare alla Sala Araldica, dove ho l’opportunità di mettere il naso nel Fondo della Real Casa – Amministrazione Privata, un fondo purtroppo ancora in gran parte non catalogato, ma che comunque rappresenta una preziosa fonte documentale per tentare di riscostruire la storia della villa.
Qualche tempo fa, scartabellando all’interno della
Cartella 177, che contiene un buon numero disegni relativi alla villa, mi sono
imbattuto in un piccolo progetto – o almeno così sembra – dal quale si può
evincere la presenza di un campo da tennis vicino alla Palazzina Reale,
molto probabilmente voluto da Vittorio Emanuele III che, come immagino oramai sappiate, riacquistò la villa nel 1904, comprandola
dalla Banca Romana.
Il disegno in questione, datato 3 aprile 1937, oltre
appunto a evidenziare il campo da tennis, contiene altri piccoli elementi di
interesse, che vedete evidenziati, con colori diversi, nell’immagine seguente.
Il
disegno contenuto nel Fondo della Real Casa
Il disegno sembra in realtà relativo a un progetto di
creazione di una zona molto probabilmente destinata a contenere alberi o
piante, come si può ipotizzare osservando l’immagine qui sotto, che di fatto è
una sorta di ingrandimento di quanto mostrato nella parte superiore del
progetto e, più precisamente, di quella che si trova sotto a sinistra del campo
da tennis.
L’ingrandimento
dell’area alla sinistra del campo da tennis
Da quello che si può ipotizzare, visto appunto anche
l’ingrandimento, l’idea era quella di realizzare una piccola zona,
probabilmente destinata alla piantumazione di alberi di arance, ipotesi
suffragata dall’aver colorato in rosso la zona in questione e quella, più
piccola, sulla destra e accanto alla quale compare appunto il riferimento alle
arance.
Sempre dall’ingrandimento qui sopra, inoltre, si può
rilevare come fosse presente anche una piccola vasca per i pesci, che ho
evidenziato in colore celeste.
Oggi, di tutti questi elementi, non rimane praticamente
nulla, soprattutto a causa dei lavori fatti nel tempo intorno alla Palazzina
Reale, dopo che questa fu acquistata dalla Repubblica d’Egitto per
destinarla alla sua ambasciata, come
ho raccontato in dettaglio in questo post.
Come si può vedere dall’immagine qui sotto, ottenuta
sovrapponendo il progetto in questione con un’immagine presa da Google Earth, si evince che: (1) la zona
che nel progetto doveva accogliere gli alberi di arance è oggi il parcheggio
dell’ambasciata; (2) la zona sulla destra, etichettata come aranciera e
interna alle Serre Savoia è di fatto irrintracciabile a causa del degrado delle
serre, da anni lasciate a sé stesse, come
testimoniato da questo mio video; (3) il campo da tennis, adiacente
alle serre, è oggi del tutto irrintracciabile, anche perché la zona è stata
completamente invasa da una fitta vegetazione spinosa.
Sovrapposizione
del disegno e l’immagine di Google Earth
Tornando al campo da tennis, che devo ammettere ha
suscitato la mia curiosità, ho provato ad approfondire, partendo dall’analisi
di una foto aerea del 1942, scattata quindi un anno prima di quando Vittorio
Emanuele III lascerà precipitosamente la villa dopo la firma dell’armistizio, dalla
quale, come si può vedere qui sotto e con un po’ di fatica data la sua
risoluzione, sembrano potersi distinguere tutti gli elementi evidenziati nel
progetto.
Foto
aerea del 1942
Ho poi voluto verificare se il campo fosse eventualmente quello
che compare nel capolavoro del 1970 di Vittorio De Sica “Il
giardino dei Finzi-Contini”, opera che vinse l’Oscar come miglior film
straniero e che, come forse pochi sanno, contiene
alcune scene girata all’interno di Villa Ada, tra le quali la più celebre è
scuramente quella nella quale si vedono Lino Capolicchio e Dominique Sanda
passeggiare nel verde e poi entrare nella casetta
dei giochi della principessa Maria, al tempo ancora integra, almeno
all’esterno.
L’ipotesi, tuttavia, è di non facile verificabilità,
soprattutto perché mancano foto d’epoca del campo da tennis che possano essere
confrontate con quelle presenti nel film, come quelle che vedete nel collage
qui di seguito.
Due
clip estratte dal film “Il giardino dei Finzi-Contini”
A un primo confronto, la vegetazione sullo sfondo e gli
spazi parrebbero smentire tale ipotesi, ma va comunque detto che parliamo di un
film girato più di cinquant’anni fa, quando forse la vegetazione era ben
diversa da quella presente oggi.
Curioso infine il fatto che, ai margini del parcheggio
dell’ambasciata e come potete vedere nell’immagine che segue, sono ancora
presenti i resti del tipico rullo in cemento, uno di quelli usati per battere
la tipica terra rossa dei campi da tennis, anche se oramai sono sempre meno
quelli realizzati ancora in questo modo.
Il
rullo in cemento
Sembrerebbero inoltre presenti i resti di quella che era
la vasca dei pesci – immagine qui sotto – resti che però non si possono
esaminare con attenzione, visto che sono interni alla proprietà dell’ambasciata,
anche se la presenza di un tubo sul suo lato sinistro potrebbe essere una
conferma in tal senso.
I
possibili resti della vasca per i pesci
Concludo con una piccola nota sulle Scuderi
Reali, volute da Vittorio Emanuele II
quando acquistò la villa nel 1872, e che nel Novecento, come si può vedere dal
disegno mostrato nella prima immagine, avevano cambiato destinazione d’uso,
visto che le carrozze erano oramai state sostituite dalle autovetture, tanto
che le Scuderie d’Agenzia, l’edificio più vicino alla Palazzina
Reale, sono indicate come ex-scuderie, mentre l’edificio intermedio come
autorimessa. Il Casale dei Trenatori mantiene nel disegno lo stesso nome, ma sicuramente
non ospitava più gli addetti alla gestione dei “treni” della carrozze reali.
In conclusione, un altro piccolo tassello della storia
della villa, che ci permette di capire come questa sia cambiata nel tempo.







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