venerdì 1 agosto 2025

La caserma dei Carabinieri all'interno di Villa Ada

Presso l’Archivio Centrale di Stato è custodito il Fondo della Real Casa, purtroppo ancora in gran parte non catalogato, ma che comunque rappresenta una preziosa fonte documentale per tentare di riscostruire la storia della villa.

Durante una delle mie tante visite, ad esempio, ho trovato alcuni schizzi che mostrano come Villa Elena, oggi proprietà privata ma in origine casino nobile di vigna Saliceti, una delle tre vigne acquistate da Luigi Pallavicini tra il 1775 e il 1789, fu anche sede di una piccola caserma dei Regi Carabinieri, nella quale presumibilmente alloggiava il corpo di guardia del re.

Purtroppo, gli schizzi non sono datati, ma la loro collocazione in una specifica sezione del fondo e le modalità grafiche con le quali sono stati realizzati, li collocano temporalmente nel periodo in cui la villa era abitata da Vittorio Emanuele III e della sua famiglia e, probabilmente, intorno al 1930.

Planimetria della caserma

Nell’immagine che vedete qui sopra, c’è la planimetria dell’edificio, mentre in quella qui sotto, una sovrapposizione della planimetria con un’immagine presa da Google Earth, che mostra un corrispondenza molto precisa che l’edificio come si presenta oggi.

Sovrapposizione tra la planimetria e Google Earth

Dai disegni contenuti nel Fondo della Real Casa è facile riconoscere la struttura di Villa Elena, sia nello stemma presente sull’edificio, oggi ancora presente, come si può vedere nell’immagine qui sotto, dove ne ho evidenziato la corrispondenza utilizzando Google Street View.

Lo stemma presente nei disegni e come appare oggi

Interessante, poi, quanto si desume dalla planimetria, che evidenzia un’articolazione che va ben al di là di quella che ci si aspetterebbe per una caserma, dato che sono evidenziati un ampio canile – probabilmente per i cani usati dal corpo di guardia durante le ronde – con annessa infermeria, ma anche un pollaio e un’uccelliera, ambienti non proprio tipici per un edificio militare. Tra l’altro, il termine “canile” è anche riportato in una annotazione a matita, tra parentesi in alto a sinistra nel disegno qui sopra, ma anche in una delle tante piatte fatte redigere da Vittorio Emanuele III, nelle quali a volte si legge caserma e altre canile, come ad esempio quella qui sotto, databile tra il 1920 e il 1930 e dove appare il secondo termine.

La pianta con l’edificio indicato come canile

Mentre nella Pianta della Real Casa, redatta quando Vittorio Emanuele III acquistò, nel 1904, la villa dalla Banca Romana, lo stesso edificio è menzionato come caserma, come potete vedere qui sotto.

La pianta della Real Casa, con l’edificio indicato come caserma

Dalla documentazione disponibile – o meglio, da quella che sono riuscito a trovare – non è chiaro se poi al progetto sia seguita effettivamente la realizzazione, dubbio lecito visto che ho trovato altri schizzi, relativi ad altri lavori, che alla luce di ciò che è arrivato fino ai giorni nostri, non hanno avuto seguito.

Insomma, un altro piccolo tassello per ricostruire la storia della villa, cosa purtroppo non facile a causa delle poche informazioni disponibili.

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