Presso l’Archivio Centrale di Stato è custodito il Fondo della Real Casa, purtroppo ancora in gran parte non catalogato, ma che comunque rappresenta una preziosa fonte documentale per tentare di riscostruire la storia della villa.
Durante una delle mie tante visite, ad esempio, ho
trovato alcuni schizzi che mostrano come Villa Elena, oggi proprietà privata ma
in origine casino nobile di vigna Saliceti, una delle tre vigne acquistate da
Luigi Pallavicini tra il 1775 e il 1789, fu anche sede di una piccola caserma
dei Regi Carabinieri, nella quale presumibilmente alloggiava il corpo di
guardia del re.
Purtroppo, gli schizzi non sono datati, ma la loro
collocazione in una specifica sezione del fondo e le modalità grafiche con le
quali sono stati realizzati, li collocano temporalmente nel periodo in cui la
villa era abitata da Vittorio Emanuele III
e della sua famiglia e, probabilmente, intorno al 1930.
Planimetria della caserma
Nell’immagine che vedete qui sopra, c’è la planimetria
dell’edificio, mentre in quella qui sotto, una sovrapposizione della
planimetria con un’immagine presa da Google Earth, che mostra un corrispondenza molto
precisa che l’edificio come si presenta oggi.
Sovrapposizione tra la planimetria e Google Earth
Dai disegni contenuti nel Fondo della Real Casa è facile
riconoscere la struttura di Villa Elena, sia nello stemma presente sull’edificio,
oggi ancora presente, come si può vedere nell’immagine qui sotto, dove ne ho
evidenziato la corrispondenza utilizzando Google Street View.
Lo stemma presente nei disegni e come appare oggi
Interessante, poi, quanto si desume dalla planimetria, che evidenzia un’articolazione che va ben al di là di quella che ci si aspetterebbe per una caserma, dato che sono evidenziati un ampio canile – probabilmente per i cani usati dal corpo di guardia durante le ronde – con annessa infermeria, ma anche un pollaio e un’uccelliera, ambienti non proprio tipici per un edificio militare. Tra l’altro, il termine “canile” è anche riportato in una annotazione a matita, tra parentesi in alto a sinistra nel disegno qui sopra, ma anche in una delle tante piatte fatte redigere da Vittorio Emanuele III, nelle quali a volte si legge caserma e altre canile, come ad esempio quella qui sotto, databile tra il 1920 e il 1930 e dove appare il secondo termine.
La pianta con l’edificio indicato come canile
Mentre nella Pianta della Real Casa, redatta quando Vittorio Emanuele III acquistò, nel 1904, la villa dalla Banca Romana, lo stesso edificio è menzionato come caserma, come potete vedere qui sotto.
La pianta della Real Casa, con l’edificio indicato come caserma
Dalla documentazione disponibile – o meglio, da quella
che sono riuscito a trovare – non è chiaro se poi al progetto sia seguita
effettivamente la realizzazione, dubbio lecito visto che ho trovato altri
schizzi, relativi ad altri lavori, che alla luce di ciò che è arrivato fino ai
giorni nostri, non hanno avuto seguito.
Insomma, un altro piccolo tassello per ricostruire la
storia della villa, cosa purtroppo non facile a causa delle poche informazioni
disponibili.





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