La pianta della Real Casa, fatta redigere dai Savoia quando, nel 1904, riacquistarono definitivamente Villa Ada – un acquisto retroattivo, visto che si erano ristabiliti nella villa già dal maggio del 1903 – è prodiga di informazioni interessanti e, tra le altre cose, ci consente anche di ricostruire in parte la storia dei laghi di Villa Ada, con ovviamente la sola esclusione del lago grande inferiore, realizzato in tempi moderni e del quale parlerò più avanti.
Come evidenziato nell'immagine qui sotto, oltre al lago ottocentesco, oramai sparito, la pianta conferma che i due bacini del lago superiore erano già presenti al tempo, di fatto nella stessa forma che conosciamo oggi, anche se nel 1904 risultavano già prosciugati, cosa che in parte sorprende, dato che credo sia pensiero comune che tali laghetti fossero stati realizzati ex-novo in tempi moderni e non sulle tracce di quelli già presenti molti anni prima, anche perché, quando nel 1960 fu aperta al pubblico la prima parte di Villa Ada, ricordo benissimo che nella zona non c’era nulla, tant’è che ci si giocava a pallone.
La Pianta della Real Casa
La realizzazione di tali laghetti – quello ottocentesco e quello più piccolo – avvenne tra il 1872 e il 1878, nell’ambito dei lavori voluti da Vittorio Emanuele II, che aveva acquistato la villa dai Potenziani proprio nel 1872, lavori affidati a Emilio Richter, al tempo Direttore dei parchi dei Savoia, come testimoniato dal volumetto “Compendio della vergognosa lite pendente intorno ai parchi reali Potenziani e Mirafiori, tra il patrimonio privato del re e il direttore di quei parchi Emilio Richter”, scritto come memoria di una lunga controversia che sorse con i Savoia e che, in uno dei passaggi, riporta l’elenco dei lavori richiesti, tra i quali compare la costruzione di “due laghi proporzionati alla grandiosità di tutta la villa”, come potete vedere nell’immagine qui sotto.
Estratto dal compendio di Emilio Richter
Rimanendo sui laghi e tornando a quello più grande, nella parte bassa della villa, vicino all’ingresso di Via di Ponte Salario, questo fu realizzato negli anni 70, anche per sfruttare l’ampia presenza d’acqua in quella zona, tanto che furono necessari lavori di bonifica prima di poter procedere e rendere la zona frequentabile, come si evince dalla relazione storica su Villa Ada, redatta dal Comune di Roma nel 2020 e della quale, nell’immagine qui sotto, ne vedete un estratto dove ho evidenziato i passi relativi ai lavori per la realizzazione del lago, che nella relazione viene indicato come “laghetto”.
Estratto dalla relazione del Comune di Roma
Bisogna poi fare un ulteriore salto temporale in avanti, per arrivare a quando furono realizzati i quattro piccoli laghetti – forse più stagni che laghetti – alimentati da una presa d’acqua dall’Acquedotto Vergine, nei quali i cani sguazzano felici e che si trovano, praticamente allineati, due dei quali praticamente adiacenti, nel vallone che separa il Colle delle Cavalle Madri da quello del Roccolo, dei quali vedete un collage di foto qui sotto.
I laghetti alimentati dall’Acquedotto Vergine
Concludo con un piccolo stagno, formatosi grazie a una perdita della vicina cabina ACEA, che si trova dove un volta erano i piani di tiro del tiro a segno militare voluto dai Savoia, poi lentamente sparito, prima perché se ne costruì un altro più grande alla Farnesina e poi per la realizzazione degli impianti sportivi dell’Acqua Acetosa.
Del tiro a segno, rimangono appunto solo i piani di tiro, che si trovano all’interno del bosco della Regina Elena, pochi metri sotto Via della Moschea, che fanno da sponda allo stagno, mostrato nel collage che segue, stagno che pochi conoscono e le cui acque sono piuttosto pulite, grazie alla continua immissione causata dalla già menzionata perdita.
Lo stagno creatosi accanto ai piano di tiro del tiro a segno reale
Concludo con un estratto dalla mia mappa della villa, che mostra la posizione di tutti i laghi, laghetti e stagni dei quali vi ho parlato.
La posizione dei laghi, laghetti e stagni






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