Come immagino oramai sappiate, la storia di Villa Ada è stata piuttosto travagliata, tra acquisti, vendite, espansioni, tentativi di lottizzazione, fino ad arrivare al parco pubblico del quale oggi tutti noi godiamo.
Uno dei momenti più importanti, almeno a mio avviso, è l’acquisto della villa da parte di Vittorio Emanuele III dalla Banca Romana, che l’aveva acquistata nel 1898 da Eveline Visera, suocera di Giuseppe Telfener, banca che era già stata travolta dal ben noto scandalo, tanto che al tempo dell’acquisto la banca già si trovava in amministrazione controllata.
Proprio in relazione all’acquisto di Vittorio Emanuele III, c’è spesso un piccolo disallineamento sulle date, dovuto al fatto che l’acquisto, per un importo di 616.000 lire, fu perfezionato nel giugno del 1904, ma il contratto prevedeva un effetto retroattivo al 16 maggio 1903, data alla quale i Savoia si erano già ristabiliti nella villa, come testimoniato da un articolo della Tribuna Illustrata del 24 maggio 1903, articolo che vedete riprodotto qui sotto, insieme alla copertina della rivista, articolo nel quale ho evidenziato alcuni passi.
La Tribuna Illustrata – 24 maggio 1903
Questo piccolo disallineamento delle date fa sì che in rete si faccia spesso riferimento al 1904 come anno in cui i Savoia rientrarono in possesso della villa, anche se questa era nelle loro disponibilità sin dal 1903.
Concludo con una piccola nota relativa all’articolo della Tribuna Illustrata, che attribuisce la costruzione della Palazzina Reale a Giuseppe Telfener – parte evidenziata in verde scuro nell’immagine precedente – quando invece questa fu voluta da Vittorio Emanuele II, come testimoniato dai documenti custoditi presso l’Archivio Centrale dello Stato.

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